lunedì 18 ottobre 2010

Giuseppe S. :SOL SPORTS SYNERGY 4 L


Mi chiamo Giuseppe S. la vela che uso da 3 anni e mezzo è un Nova RA medium.
Il mio sito di volo è il Cornizzolo ,volo dal 1994 e sono istruttore di parapendio dall’ottobre 2009.
PROVA:
Ho provato la SOL SPORTS SYNERGY 4 TAGLIA LARGE,con la quale ho compiuto 3 voli.
Il peso totale in volo era di 105 /106 Kg, il range previsto per la taglia L è di 90-110, il pettorale era di cm.43,peso pilota 84Kg.
Le impressioni per me sono state tendenzialmente più che positive.
La vela appare da subito robusta e ben assemblata estradosso in Gelvenor (49 grammi) 4 linee , fascio con diametri non troppo fini che presagiscono resistenza all’usura e una lunga durata nel tempo - -
Il peso della vela è ridotto rispetto alle precedenti versioni , risultando comunque tendenzialmente più pesante rispetto alle concorrenti della stessa categoria e taglia(300/700 gr in più)
La velocità ed efficienza a sensazione è allineata alle altre concorrenti di categoria (galleggia bene a velocità di trim o con un pizzico di comando).
I comandi risultano sufficientemente morbidi per i primi cm.(quello che serve per
virate in termica efficienti e poco stancanti), ma che si induriscono progressivamente.
In aria risulta abbastanza dinamica, ma comunque rassicurante nei suoi movimenti.
L’allungamento risulta di 6,3 , il fascio molto lungo , 8,24 metri l’appiattimento percentualmente notevole ,sinonimo di forte campanatura, con una compattezza della calotta più che buona ( con mezza vela in termica ti senti strappare la semiala e ti attendi che si sgonfi dall'altra ,ma ciò non accade!)Non ho subito nessuna chiusura (neanche gli stabilo si sono mossi)nei 2 voli che si sono svolti in aria mossa di cui uno a S. Elisabetta il giorno 26 settembre 2010, l’altro qualche giorno dopo al M.Cornizzolo (+4,5-4,5 in pochissimi metri !!!!)
La proprietà di galleggiamento sul debole sono buone (il terzo volo è stato compiuto con copertura in aumento e ciò nonostante mi ha dato una buona impressione).
La vela comunque si muove , trasmette ma non preoccupa (è preferibile secondo me lasciarla correre piuttosto che frenarla dando l’impressione che renda molto di più anche in termica )
Il decollo risulta elementare e ti accorgi da subito della compattezza della calotta (non tende assolutamente a passare davanti).In atterraggio ha un buon effetto di restituzione dell'energia che si tramuta in metri d' avanzamento più che in salita.
Per contro ha un'acceleratore un pò durino (anche nella prima parte) rispetto alle concorrenti .
In virata più stretta (in termica piccola ) affonda secondo me un pelino troppo, per questo occorre lasciarla correre il più possibile, pizzicandola opportunamente e modulando con il peso.
La vela è entrata nella categoria EN-C solo per asimmetriche 75% accelerate (taglia L)e per il controllo dei movimenti della calotta ( che deve piacere per essere apprezzata)-
Secondo me abbordabilissima per cambio categoria da 1/2 o En-B .
Il prezzo è sensibilmente inferiore alle concorrenti.

giovedì 14 ottobre 2010

Claudio V. : Vela Peak 2 24


Vela Peak 2 24 ptv 80- 100 Kg volata a 92Kg
imbrago Gin Genie
Norma Trofeo Pupo 2010.
Dopo due giornate di gare abbastanza ventose e frizzanti, il sabato sera durante la cena-piloti, Antonio Squaquara via Littamè (grazie Marco!) mi lascia da provare per l'ultima Task il Peak 2.
Purtroppo la notte la passo ..sul WC ed i postumi della cena ( ma penso più del vino :-) ) sono ben presenti anche al mattino in decollo dove la nausea mi fa seriamente pensare di ritornare a letto. Alle 13:00 la finestra si apre, decido di partire immediatamente tanto se capitasse che... basta che non ci sian piloti sotto :-).
Tiro su la vela in una brezza incostante e laterale, la vela sale scomposta ma progressivamente, pochi controlli e la rimetto sulla testa mi giro la freno e inizio la breve corsa. Subito si nota che la velocità di trimm è decisamente alta. Cerco di schivare la selva di piloti ma la termica è una sola e mi tocca salire insieme a tutti gli altri su una vela mai vista..beh dopo pochi giri il feeling è già buono, le termiche sventate vengono assorbite molto bene in beccheggio lasciandomi solo da controllare un elevato rollio che per il livello di questo tipo di vele è più che accettabile.(considerare il fatto che il mio pettorale è aperto di 58 cm). La vela scivola molto bene nell'aria e la elevata velocità di trimm se richiede più attenzione in termica è perfetta per le piccole transizioni alla ricerca del cuore migliore. Salgo insieme a tutti e posso modulare molto di più degli altri il raggio di virata (questa è la mia sensazione).Dopo un'ora di attesa in quota, mi sento a mio agio sotto il Peak 2 ed allo start spingo per la prima volta sulla speed che morbida ed efficace mi porta subito sui 45Km/h con un'ottimo tasso di caduta, dopo la boa si vira di 180° ed iniziano i 27Km controvento per la seconda boa. Le condizioni sono mosse a metà speed la vela richiede un buon controllo ma la velocità (48/50 Km/h) ed il tasso di caduta sono ottimi. Resto con il gruppo di testa per 6 Km poi decido di girare una termica,turbolenta,violenta e scarrocciatissima che però mi fa apprezzare la bontà della vela che pur richiedendo parecchio "lavoro" trasmette tutto e dà sicurezza. Faccio la massima quota e parto mentre il gruppo di testa si è piantato basso dietro a Sermoneta ( quando dico gruppo di testa mi riferisco a tutte le vele tranne i "due linee" che sono di un'altro pianeta!). Il vento è assai forte non oso spingere oltre la metà corsa ma la vela resta sempre solida e compatta anche quando per scappare dal venturi siamo obbligati a fare in sottovento il monte Bufala. Tutte le vele subiscono chiusure e molti piloti atterrano sull'altopiano io preferisco cercare di uscire e con altri piloti lottiamo metro dopo metro per avanzare e possibilmente insieme alla vela ! :-). Il Peak 2 tende smorzare le pendolate ma sul rollio si deve lavorare d'anticipo pena "imbananare" la vela con conseguente schizzata laterale dovuta alla grande pressione interna all'ala. In tutto quel casino comunque la vela trasmette buone sensazioni, sicuramente sono anche io a fare un pò di pasticci nel pilotarla ma quando la radio annuncia "task cancelled" comprendo che forse non è tutta colpa mia!.
Riassumendo: una gran bella vela, che in aria turbolenta esige un buon pilotaggio. In termica è uno spettacolo, sale morbida e precisa. Buona la speed (consiglio 4 pedaline ai corti di gambe come me:-) ) di cui purtroppo non posso dire molto di più avendola usata con cautela e solo al 50%.

martedì 12 ottobre 2010

Claudio V.:Mac Para Envy 2


Mac Para Envy 2
imbrago Gin Genie Race
vela Envy 2 25 ,Range di peso 77-97 ptv volata a 92Kg
La vela si presenta molto ben rifinita, curata nei minimi dettagli e con soluzioni che derivano direttamente dal proto competition Magus.
Il Mac Para Envy 2 è una vela ,facile e maneggevole, che ben si adatta a soddisfare una vasta rosa di piloti, da chi predilige un tranquillo volo domenicale a quelli che vogliono spostarsi senza troppi problemi. Il profilo dell'Envy 2 è direttamente derivato dal proto da competizione Magus , conferendo alla vela una fluidità che a velocità di trimm permette di entrare in qualsiasi termica senza problemi di pendolate tipiche delle vele di questa categoria. In termica la vela sale incredibilmente bene, i freni si possono modulare a piacere perchè grazie al "flap sistem" (anche questo derivato dal Magus ), il bordo di uscita resta sempre in tensione e questo in termica si traduce in metri guadagnati. Ho volato parecchie ore insieme al Delta L di Flavio Falco e l'Envy 2 in termica ha retto il confronto, questo perchè la vela resta sempre compatta e si avvita quasi su se stessa permettendo di sfruttare anche le bolle più piccole.
La speed è morbida e demoltiplicata nella prima parte per poi diventare diretta. La velocità di trimm è buona e con la speed si viaggia bene anche contro vento, con il bordo di attacco sempre pulito e solido anche in condizioni turbolente.
Una vela ben centrata nella sua categoria, con buone prestazioni e sfruttabili senza problemi da tutti i piloti. Ho fatto anche alcuni voli di Cross tipici delle nostre zone tipo Cavallaria-S.Elisabetta o Piossasco-tre denti e, risalendo facilmente anche le piccole termiche di pianura, ho raggiunto Volvera,None,Orbassano. Con l'Envy 2 ho anche fatto alcuni voli in Liguria tra cui un bel volo di Cross da Alassio a Diano Marina in una giornata ventosa. Insomma una vela non certo adatta a vincere gare ma sicuramente perfetta per fare strada e divertirsi.

lunedì 11 ottobre 2010

Massimiliano : Mac Para Magus XC2 VS Advance Omega 8.


Vela: Mac Para Magus XC2 27
Imbrago: Advance Impress

File di riferimento volo:
xcontest 2010 Cametti Massimiliano 29/08/2010 Triangolo FAI 60 Km

Quest'autunno parecchie golosità per i crossisti.......Advance, Gradient, Niviuk, Gin, tutti a puntare su prestazioni e sicurezza per i loro EN-D. Fino a poche stagioni fa i due valori erano ovviamente inversamente proporzionali, come di logica e come lo è ancora su vele ad altissime prestazioni, ma qualcosa stà cambiando per le vele di alto livello di omologazione. Quello che enfatizzano le Case è la facilità di pilotaggio e mi sento di concordare, le vele EN-D di ultima generazione che ho provato sono decisamente facili, fose troppo...... E' su quest'ultima affermazione che mi permetto di farvi riflettere, il pilota di DHV 2/3 fino ad ora o era dotato di una certa dose di tecnica e sensibilità o era meglio scendere di categoria per volare con standard di sicurezza buoni. Ora che succede? Queste vele sono davvero così facili o in certe situazioni richiedono esperienza? Io ne ho messe alla corda due.

Possedendo un Omega 7 (con circa 400 ore di volo) non potevo che iniziare con l'Omega 8, due voli, uno in Muanda (BI) e l'altro al Subasio. La vela in decollo sale composta, leggera (finalmente!) e non tende a superare il pilota. In volo virata bellissima, modulabile perfettamente nell'inclinazione (anni luce dall' Omega 7) ed efficace nel debole. In volo rettilineo ottima velocità ed efficienza fino a poco oltre metà corsa per poi peggiorare improvvisamente (come sull'Omega 7). Stabilità ottima in turbolenza. Finiture Advance.

Veniamo all'ultima novità arrivata sul mercato, il Magus XC2. Scopro piacevolmente che molte caratteristiche costruttive sono identiche al Magus 7 (Davide C. me lo ha prestato, grave errore, non so se lo rivedrà) come pure i materiali sono gli stessi della vela da competizione. Solo il fascio cambia nel senso che è trattato con blocco UV. In decollo la vela sale leggera e composta, controllo elementare. In volo devo prendere le misure con comandi leggerissimi, sono abituato alla fisicità dell'Omega 7, ma dopo alcune termiche sono a mio agio. Virata pennellata molto simile all'Omega 8, uno spettacolo, entrambe si avvicinano alle sensazioni di una vela da competizione. Compostissima in turbolenza. La differenza maggiore che ho notato stà nel volo rettilineo, entrambe accreditate di un'efficienza di 10.5, ma il Magus XC2 non ha lo scalino peggiorativo in termini di efficienza tipico degli Omega nella seconda metà dell'acceleratore; volo sempre quasi a fondo e non scende, molto simile al Magus 7 ma con qualche Km/h in meno (ovviamente). Finiture ottime (Mac Para per le vele Comp e Magus XC2 adotta taglio pezze con laser), bretelle e fascio bellissimi.

Manovre effettuate:

Asimmetrica 2/3 vela non trattenuta: per entrambe comportamento da vela intermedia.

Asimmetrica 2/3 vela trattenuta con speed a fondo: 1 giro e si è di nuvo in pista....

Vite: -8 con Magus XC2 e -12 con Omega 8, quest'ultimo è più tecnico (occhio alla posizione nell'imbrago), pendolata in uscita ampia e controllabile per entrambe.

Pre stallo: ben modulabile per entrambe, picchiata del caso. Tendenza dell'Omega 8 al negativo, mi è partita due volte e molto violentemente , Il Magus XC2 lo si tiene a banana e, con una certa sensibilità, non parte!

Stallo totale: composto e con picchiata ben controllabile (testato solo Omega 8).

Quale comprare?
Io ne farei questione puramente economica.

Ci vediamo alla prima termica

Massimiliano